Rock

Pink Floyd The Wall

Nel 1979 I Pink Floyd, lo storico gruppo inglese di Roger Waters e David Gilmoure, non aveva superato ancora del tutto la crisi dovuta all’abbandono della band da parte dell’eclettico e geniale bassista-compositore Syd Barrett che, dati i suoi problemi psichici molto gravi ha dovuto lasciare gli amici e la musica (si dice che durante le registrazioni dell’album The Wall si aggirasse per gli studi come un fantasma senza meta), tuttavia il successo li rinchiudeva in una specie di gabbia dorata.

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The Wall dei Pink Floyd

Album Pink Floyd The Wall : video musica rock su Youtube

Da questi germogli cresciuti nella testa del leader Roger Waters nasce uno dei più grandi capolavori della musica rock e della musica in generale: The Wall appunto (Il muro in italiano). Il disco è quello che si definisce concept-album cioè un album in cui le canzoni in ordine costituiscono una storia vera e propria, tutte contengono riferimenti a personaggi che appaiono in tutto l’album; il collegamento tra le canzoni è suggerito da quello che si chiama leit motive cioè un riff ricorrente in tutte le canzoni.

La storia narra di Pink, una rockstar con problemi legati al passato dovuti per prima cosa alla morte del padre nella II Guerra Mondiale, al rapporto morboso da parte della madre, la violenza subita dai maestri a scuola e dai tradimenti della moglie. Questo porta Pink a costruire intorno a se un muro immaginario (The Wall appunto) che durante tutto l’album cercherà  di distruggere riuscendoci alla fine, affrontando i suoi fantasmi interni nella scena finale del processo (The trial).

Il singolo estratto e la canzone più famosa dell’album è The Wall divisa in due parti (1 e 2).

I suoni sono tipici della musica rock, con chitarre elettriche, tastiere, organi e batteria ma con l’aggiunta di dialoghi e suoni reali come il trillo di un telefono; questo rende ancor di più l’opera un lavoro quasi teatrale, tanto che nel 19 e venne fatto anche un film omonimo diretto da Alan Parker con i disegni di Gerald Scarfe e con la supervisione dello stesso Waters e una serie di concerti in cui i musicisti recitavano nei panni dei personaggi del racconto.

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